Fitch promuove l’Italia: rating a BBB+ con outlook stabile

(ASI) - La Fitch Ratings, una delle tre principali agenzie di rating al mondo, insieme a Moody’s e Standard & Poor’s, ha alzato il rating sovrano dell’Italia da BBB a BBB+, con outlook stabile, ossia che l’indicazione nel medio termine (12-24 mesi) non prevede né un miglioramento né un peggioramento del rating stesso.

La decisione arriva dopo anni di valutazioni prudenti e riflette un miglioramento tangibile dei conti pubblici, un quadro politico considerato più stabile e la capacità del governo di mantenere sotto controllo deficit e bilancio. Secondo l’agenzia, il disavanzo 2024 si è attestato al 3,4% del PIL, sotto la soglia prevista del 3,8%, e nei prossimi tre anni è attesa una riduzione graduale. Le stime di crescita restano però contenute: +0,6% per il 2025, +0,8% nel biennio successivo.

Con il grado di investimento BBB+, il gradino più alto della fascia “BBB” e appena sotto alla categoria “A”, si significa che l’Italia ha adeguate capacità di rimborsare il debito, anche se resta più esposta a peggioramenti delle condizioni economiche rispetto ai livelli superiori. Ossia vulnerabile in caso di shock.

L’impatto più immediato riguarda i costi di finanziamento: infatti con un giudizio più alto, il Tesoro può collocare titoli a tassi più favorevoli, riducendo la spesa che ne deriva per interessi. Anche gli investitori istituzionali, vincolati da regole che limitano l’acquisto di obbligazioni troppo rischiose, vedono ora l’Italia più attraente. Un segnale che quindi potrebbe rafforzare la fiducia nei mercati e facilitare emissioni future, come il BTP Valore atteso a ottobre.

Tuttavia, i margini di vulnerabilità restano. Il debito pubblico supera ancora il 130% del PIL e rappresenta un punto critico. Fitch sottolinea che eventuali shock esterni derivanti dal rialzo dei tassi, da crisi energetiche incontrollabili e imprevedibili, e dalle tensioni geopolitiche, potrebbero ovviamente invertire il quadro. La crescita modesta non basta da sola a ridurre il peso del debito: servono investimenti stabili e riforme strutturali su produttività, concorrenza e lavoro.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato di una «conferma del percorso giusto intrapreso dal governo». Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha rivendicato la “prudenza nella gestione dei conti pubblici” come leva principale della promozione. Più caute le letture dell’opposizione: se da un lato si riconosce l’effetto positivo del giudizio, dall’altro si avverte che il rialzo non risolve i problemi strutturali, dal debito elevato alla crescita ancora troppo bassa.

Carlo Armanni - Agenzia Stampa Italia

Fonte foto AI Sora su input Carlo Armanni

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

Continua a leggere