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Hunting show 2012: flop annunciato, e polemiche politiche

(ASI) Lettere in Redazione. Si è concluso ieri a Vicenza l’Hunting Show, salone internazionale della caccia e della pesca con non poche polemiche e forti contestazioni. Tutto da ridimensionare a partire dall'appellativo "internazionale" che a guardare l’elenco degli espositori sa più di fiera se non regionale, al massimo interregionale (una scarsa decina gli espositori stranieri) con numeri dichiarati di 276 ma reali solo 110 (fonte Ente Fiera Vicenza);

 per compensare tale carenza espositiva specifica numerosi stand sono stati affittati a ditte estranee all'ambito venatorio con prodotti tipici baresi e siciliani oltre alle mozzarelle ed affini casertane; da ridimensionare anche il numero dei visitatori di gran lunga inferiore ai 29.000 dichiarati, nonostante il costo del biglietto ridotto di circa il 50% e gratuito per i bambini.

Flop degli organizzatori a parte, la vera polemica verteva sulle contestate scelte politiche assunte dal Presidente della Giunta regionale Zaia e dall'Assessore all'Identità Veneta Stival, sia per avere erogato 80.000 euro di soldi pubblici agli organizzatori della fiera tagliando i fondi ai sevizi sociali per i disabili, sia per avere autorizzato la caccia in deroga oggetto della maxi multa milionaria comminata dalla UE che rischia di cadere sulle teste dei contribuenti.

"Attendevamo delle risposte dovute in merito a queste ignobili e vergognose scelte, ma Zaia e Stival insieme ai protagonisti filo-caccia Tosi sindaco di Verona (Federcaccia) e Berlato (europarlamentare vicino alla Confavi), hanno preferito evitare il confronto diretto con i manifestanti, visto l'evidente imbarazzo, nascondendosi vilmente all'interno della fiera o disertandola. - dichiara il Presidente del Partito Animalista Europeo Stefano Fuccelli - Considerato che la quasi totalità degli italiani è contraria alla caccia, questi politici faziosi, paladini degli interessi delle lobby venatorie ed industrie armiere, non rappresentano più la volontà popolare e chiediamo a gran voce che siano loro a pagare con i propri soldi le gravose sanzioni senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini ".







* ASI precisa, la pubblicazione delle lettere in redazione non significa necessariamente essere d'accordo con l' opinioni che vengono espresse, che naturalmente esprimono pareri e posizioni personali.
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