(ASI) "L'arte di Mihaela Mamali Demetrescu non nasce oggi. Non è il frutto di un'intuizione isolata, né di una sperimentazione casuale. È piuttosto il punto di arrivo – e insieme di ripartenza – di un lungo percorso condiviso, costruito con discrezione, dedizione e silenziosa forza interiore.
Mihaela ha collaborato per anni, in una perfetta simbiosi operativa e spirituale, con Camilian Demetrescu, figura centrale del panorama artistico europeo del Novecento, dando corpo – letteralmente – a opere che oggi appartengono alla memoria culturale comunitaria. Le stoffe che oggi espone sono le stesse che, un tempo, hanno cucito insieme visione e materia. In questa continuità profonda, si compie un gesto raro: l'arte si fa fedeltà, si fa memoria vissuta, ma anche espiazione e rinascita. L'albero, per Mihaela Demetrescu, è un simbolo fondativo, è ciò che tiene insieme l'invisibile e il visibile, l'origine e la meta, la materia e lo spirito. Nel suo lavoro, l'albero diventa forma sacra: l'asse del mondo, come nelle cosmologie antiche, ma anche nella lettura spirituale di Mircea Eliade, grande estimatore di Camilian Demetrescu. Eliade ci ricorda che l'albero – l'axis mundi – collega i tre livelli dell'esistenza: le radici che affondano nel sottosuolo, il tronco che si erge nella realtà terrena, e i rami che si aprono verso il cielo, in dialogo con il trascendente. Ma l'albero, storicamente e spiritualmente, non è solo il centro del mondo. Nel Trattato del ribelle, Jünger individua nella "foresta" - una foresta interiore - il luogo dove l'individuo può ancora custodire la propria libertà, lontano dai condizionamenti del mondo moderno. Gli arazzi dell'artista non gridano, ma ci parlano con la lingua delle radici. Anche Goethe, nella sua Metamorfosi delle piante, parlava dell'albero come figura archetipica della trasformazione. Per lui, ogni forma vegetale tende a una configurazione ideale, a una tensione tra ordine e libertà, tra necessità e creatività. È lo stesso equilibrio che si percepisce nei lavori di Mihaela Demetrescu: non c'è nulla di statico, né di puramente ornamentale. Ogni opera è un processo vivo, un divenire che si offre allo sguardo come momento di un ciclo continuo."Così è intervenuto il Presidente della Commissione Cultura della Camera Federico Mollicone in occasione dell'inaugurazione della mostra "L'Intelligenza degli Alberi" di Mihaela Mamali Demetrescu presso il Castello di Gallese. Ha, poi, concluso:"Con questa esposizione, Gallese, la sua Pieve e il Castello, sono nuovamente il cuore pulsante di questo racconto artistico e spirituale. È in questa simbiosi – tra artista e luogo, tra persone e memoria, tra spiritualità e materia – che si compie l'atto culturale nel senso più pieno. L'opera di Mihaela Mamali Demetrescu ci riconduce ad una immagine primaria, restituendole forza, silenzio e verità. Il suo lavoro, intrecciato con quello di Camilian e radicato in queste terre e in queste storie condivise, si fa eredità viva, memoria che genera futuro e linfa invisibile che nutre le forme del pensiero e della bellezza."


