(ASI) "Esprimiamo profonda preoccupazione per la retrocessione dell'Italia dal livello 1 al livello 2 nell'Indice Globale dei Diritti dei Lavoratori pubblicato dalla Confederazione Sindacale Internazionale (CSI). Questo declassamento evidenzia un deterioramento significativo delle condizioni dei lavoratori nel nostro Paese, segnando un allarme per la tenuta democratica e sociale dell'Italia.
Secondo il rapporto della CSI, l'Italia è ora classificata tra i Paesi con "violazioni ricorrenti" dei diritti sindacali, accanto a nazioni come Spagna, Francia, Portogallo, Giappone e Olanda. Tra le criticità segnalate figurano la delegittimazione crescente delle mobilitazioni sindacali, l'uso sistematico della precettazione per limitare il diritto di sciopero in settori chiave come trasporti, sanità e scuola, e l'approvazione del Decreto Sicurezza senza confronto parlamentare, che limita gravemente il diritto a manifestare pacificamente. Questi elementi rappresentano un attacco diretto ai principi fondamentali della nostra Costituzione e ai diritti conquistati con decenni di lotte sociali. La retorica delegittimante verso le organizzazioni sindacali e l'adozione di politiche neoliberiste e autoritarie da parte del governo Meloni stanno erodendo le basi della democrazia partecipativa e del dialogo sociale. In questo contesto, rinnoviamo il sostegno ai referendum abrogativi promossi dalla CGIL, che si terranno l'8 e 9 giugno, mirati a ripristinare diritti fondamentali nel mondo del lavoro, tra cui la reintegrazione nei casi di licenziamento illegittimo e la regolamentazione dei contratti a termine. Invitiamo tutte le cittadine e i cittadini a partecipare attivamente a questa consultazione, per difendere i diritti dei lavoratori e contrastare la deriva autoritaria in atto". Lo dichiara in una nota Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.


