(ASI) Cantù (Co) – «Oggi Cantù e Como si uniscono a Palermo, a Capaci, a tutte le piazze italiane che ricordano la memoria di Giovanni Falcone e di tutti quei grandi servitori dello Stato e rappresentanti delle istituzioni che hanno sacrificato la loro vita per difendere dei beni comuni: il bene della legalità, il bene della sicurezza, il bene della coesione sociale. Legalità vuol dire senso di comunità, convivenza civile, senso di appartenenza, rispetto delle istituzioni e delle forze di polizia e credo che questo territorio si stia imponendo per la sua virtuosità nella diffusione della cultura della legalità».
Lo ha detto il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno Nicola Molteni, deputato alla Camera della Lega per Salvini Premier, questa mattina al Parco Giovanni Falcone e Paolo Borsellino di Cantù dove, nel 33° anniversario della strage di Capaci, ha presenziato alla cerimonia “Un albero per il futuro-L’albero di Falcone”.
«Fare legalità vuol dire diffonderne la cultura e difendere i princìpi democratici del nostro Paese come verità, giustizia, libertà, pace sociale che sono i valori fondanti della nostra Costituzione – ha proseguito l’on. Molteni – Si fa legalità contrastando il silenzio e l’indifferenza. Peppino Impastato, ammazzato nel 1978 per mano mafiosa, diceva che “la mafia uccide, il silenzio pure”. Ebbene, noi dobbiamo opporre al silenzio, all’indifferenza e alla rassegnazione la parola, la partecipazione, la condivisione, lo spirito di comunità; dobbiamo essere custodi e testimoni di questi valori alti, che vanno trasmessi ai nostri giovani, che sono non solo il futuro del Paese ma sono il suo presente. Dobbiamo ricordare per non vanificare le gesta e i comportamenti valorosi di tutti coloro che, come Falcone e Borsellino, hanno sacrificato la vita per il bene della legalità e dobbiamo ricordare per continuare a difendere i loro valori e princìpi. E l’impegno delle istituzioni non può essere disallineato rispetto a quella coscienza civile e collettiva di cui ognuno di noi dev’essere portatore».


