"Femminicidio a Terni, Squarta: 'Ilaria vittima di una vergogna nazionale, servono risposte concrete'"

(ASI) TERNI – “Una ragazza di appena 22 anni, piena di sogni, di futuro, di possibilità. Uccisa con ferocia, da chi la conosceva. Un delitto che lascia sgomenti, e che grida indignazione in un Paese che non può più permettersi di restare fermo.” Così l’europarlamentare umbro Marco Squarta interviene con durezza dopo il femminicidio di Ilaria Sula, avvenuto a Terni nei giorni scorsi.

“Da inizio anno – prosegue Squarta – sono tre le donne uccise in Umbria. Dieci in tutta Italia, e tutta l’Italia è chiamata a dover reagire, a tutti i livelli.”

Per l’europarlamentare, “siamo davanti a una tragedia annunciata: dietro ogni femminicidio c’è quasi sempre un’escalation di minacce, paura, solitudine. Dobbiamo rompere questo schema prima che diventi l’ennesima cronaca nera. Le vittime non possono più essere lasciate sole. Chi chiede aiuto deve trovarlo, subito.”

Squarta ha poi commentato la recente misura del governo: “Accolgo con favore l’introduzione del reato autonomo di femminicidio da parte del Consiglio dei Ministri, punito con l’ergastolo. È un passo giusto, ma non è l’unico necessario. Servono più strumenti, più formazione, più protezione. Non basta punire: bisogna impedire che accada.”

A margine, l’europarlamentare ha voluto ricordare anche il femminicidio di Sara Campanella, anch’essa appena ventiduenne, uccisa a Messina da un coetaneo: “La violenza non ha latitudine. Terni e Messina sono oggi unite da due tragedie che fanno male al cuore del Paese. E fa ancora più male sapere che le vittime sono ragazze giovanissime, ammazzate da chi avrebbe dovuto rispettarle, e invece ha agito con una brutalità che lascia senza fiato.”

“Non possiamo più limitarci a dichiarazioni di rito – ha concluso Squarta –. Le parole, senza azioni, non bastano più. Ognuno deve fare la propria parte: le istituzioni, la scuola, i media, la giustizia, le famiglie. È tempo di un patto nazionale contro la violenza sulle donne. Non c’è più tempo da perdere. E non ci sono più alibi.”

 

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