Sanità, Mazzella (M5S): "transgender discriminati, governo ostile a minoranze"

(ASI) Roma, – "Liste d'attesa fino a sette anni, pochi centri specializzati e un Servizio sanitario nazionale incapace di garantire cure adeguate alle persone transgender. Questa è la drammatica realtà riportata dal Sole24Ore in occasione della Giornata internazionale sulla visibilità delle persone transgender.

Mentre la domanda di assistenza cresce, il governo Meloni resta indifferente, lasciando senza risposte migliaia di persone che necessitano di cure mediche essenziali, dalla terapia ormonale agli interventi chirurgici. Non solo: la mancanza di formazione del personale sanitario e la totale assenza di un piano per l'inclusione peggiorano ulteriormente la situazione. Chi governa ha la responsabilità di garantire il diritto alla salute a tutti, ma la destra al potere dimostra ancora una volta di essere ostile alle minoranze. Non solo non investe nella sanità pubblica, ma taglia i fondi, condannando le persone transgender a percorsi di cura infiniti e a ostacoli burocratici insostenibili. Anche nei programmi di screening oncologico emergono discriminazioni sistematiche: troppe persone vengono escluse o rinunciano per paura di subire stigma e pregiudizi. E mentre le società scientifiche chiedono più formazione e più risorse, il governo resta in silenzio. Un Paese civile non può tollerare un sistema sanitario che discrimina, rallenta e abbandona. Servono più centri, più medici formati e un'assistenza tempestiva per chi intraprende un percorso di affermazione di genere. Il governo Meloni, con la sua politica di tagli e propaganda, sta invece condannando migliaia di persone a un'attesa senza fine. È necessario un cambio di passo". Lo scrive in una nota Orfeo Mazzella, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali al Senato.

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