Valdegamberi sul lupo “L’apertura del ministro per l’ambiente alla possibilità di abbattere fino al 5% dei lupi rompe un tabù tutto italiano ma non diamo l’illusione che risolvera’ il problema”

(ASI) "Pur in ritardo di anni, il Ministero dell’Ambiente ha concesso all’Ispra di consentire il prelievo dei lupi confidenti, pericolosi o responsabili di predazioni multiple sugli animali al pascolo nel limite del 3/5 percento della popolazione. Pur essendo un segnale dí controtendenza rispetto al passato, non diamo illusioni perché non risolverà il problema.

Questo era possibile già da tempo, ancor prima del declassamento del lupo. Ma in Italia e’ sempre stato un tabù l’applicazione dell’ art. 16 della Direttiva Habitat, bloccata con interpretazioni ristrettive e difficoltà burocratiche tipicamente italiane. Dove poi l’abbattimento e’ stato concesso, come per il lupo confidente del Piave, si è preferito custodirlo in una pensione piuttosto che abbatterlo. Poi ci sono le Regioni, molto reticenti nel richiedere le deroghe.
E’ comunque un passo in avanti quantomeno contro un tabù ideologico ma non illudiamoci che possa risolvere il problema. Arriviamo ancora una volta ultimi in Europa. I lupi che saranno autorizzati all’abbattimento in tutta Italia saranno circa pari a quelli che sono stati già abbattuti negli scorsi mesi nella sola Svizzera, senza tanta burocrazia. Nella ecologissima Svezia si è deliberato di dimezzare i 400 lupi portandoli a 200.
Pensate che la popolazione di lupi in Italia e’ di 3.300 esemplari, a mio avviso molto sottostimata.
Se consideriamo che la densità della popolazione dell’Italia e’ circa 10 volte maggiore di quella della ecologissima Svezia lascio a voi le deduzioni.
Il prelievo masimo consentito sarà del 3/5% della popolazione stimata con il censimento del 2021, quindi con una forchetta compresa fra i 100 e 160 individui.
L'unico metodo che potrebbe funzionare, ci dicono gli studi, sarebbe quello che prevederebbe la riduzione di quote di esemplari molto significative (del 20-30%), prelevando lupi di diverse età ed in maniera mirata, rispettando diversi criteri, ogni anno.
Il resto ha più un valore più politico e simbolico che risolutivo del problema: sentiremo sempre più parlare di predazioni tra gli animali allevati e quelli domestici, di lupi nei paesi e tra le case, etc. Se le decidioni le prendono gli ambitalissimi svedesi perché da noi sono un tabù?" Così in una nota Stefano Valdegamberi Consigliere Regionale del Veneto.

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