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(ASI) “Finalmente anche una confindustria silente, che per un po' di Irap aveva finora mantenuto sulla manovra e sulla situazione reale del paese un atteggiamento accomodante e rigorista, lancia un grido d'allarme”.

 Così un comunicato del segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, commenta i dati del Centro studi di Confindustria.

"Siamo in recessione- aggiunge nella nota il dirigente sindacale- si blocca la produzione, cala il Pil e, come sempre, gli effetti più negativi saranno sull'occupazione. Da mesi denunciamo che la Cig cala perché le persone vengono espulse e che il 2012 diventerà un anno terribile. Adesso finalmente lo si ammette”. Secondo Fammoni quindi “tutto conferma l'apertura di una voragine occupazionale ed è su questo che va valutata la manovra: si è tornati a parlare troppo di finanza ed è sparita la condizione reale delle persone e degli 8 milioni di lavoratori in gravissime difficoltà. C'è necessità di più equità sulle pensioni, sulla casa e sul carico fiscale dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, vanno tutelati i lavoratori in mobilità che devono essere esentati dalle nuovo norme, e poi ci vuole sviluppo e crescita. Una manovra di rigore a senso unico è una medicina che rischia di uccidere l'ammalato. Ecco perché la mobilitazione unitaria per cambiare la manovra, per tutele straordinarie e per interventi per la crescita continuerà e si rafforzerà fino ad ulteriori e concreti risultati”, conclude Fammoni.

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