Avv. Trisciuoglio : reati, stato di necessità o esercizio di dissenso costituzionalmente garantito?
(ASI) Napol - "Simulazioni di inoculazione dei vaccini - Il P.M. Henry John Woodcock notifica informazioni di garanzia ai presunti simulatori della inoculazione.                                                                                         
I reati ipotizzati vanno dagli art. 319, 320 e 321 c.p. in concorso tra presunti corrotti e corruttori, agli art. 479, 491 bis c.p. Reati perseguibili normativamente o semplicemente fatti e atti - ammessi che si siano verificati - necessitati dal dissenso in tema di diritti della persona e della salute vessato dalla minaccia di perdere il diritto al lavoro, alla retribuzione, allo studio attraverso la soppressione di ogni libertà se pur costituzionalmente garantita.
 
Ci sarebbe stato un giro a Napoli di persone che per eludere l’obbligo (pseudo)vaccinale avrebbero simulato l’inoculazione del siero antiCovid19.
Tanto costituirebbe a carico degli imputati certamente una serie di ipotesi di reato perseguibili in una rigorosa teorica normativa se non fosse questa logica del tutto avulsa da considerazioni afferenti lo stato di necessità dei presunti colpevoli indotto da norme che ben possono ritenersi incostituzionali e da intendersi come non necessariamente coercitive nei confronti di chi ha inteso difendersi da ciò che ha ritenuto una minaccia volta ad estorcere il consenso ad “inocularsi” per continuare ad esercitare più o meno liberamente i propri diritti.
Se la coercizione ad inocularsi fosse o quanto meno apparisse incostituzionale anzi, ancor più precisamente, fondata su una estorsione del consenso (quindi derivante da un reato rilevante penalmente) ben potrebbe essere valutato che i presunti rei abbiamo agito in stato di necessità.
La minaccia della perdita del posto di lavoro, della sospensione dallo stesso o della remunerazione ovvero il divieto di poter frequentare l’Università e, quindi, l’ingiusto male derivante dal mancato consenso all’inoculazione, ben potrebbe costituire in una visione non meramente teoretica e stereotipata del diritto uno stato di necessità che ha indotto, eventualmente, qualcuno ad agire nel tentativo di eludere l’inoculazione. Tanto porrebbe anche il legittimo dubbio della insussistenza dell’elemento psicologico del reato nelle ipotesi delittuose ipotizzate dalla Procura napoletana."
Così in una nota l’Avv. Nicola Trisciuoglio già difensore dei patrioti del 9 ottobre che ha assunto la difesa dei dissidenti delle piazze napoletane.

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