(ASI) Anche in questa quarta ondata epidemica i primi ad essere travolti sono stati i medici e gli infermieri, molti dei quali hanno sacrificato la loro stessa vita con totale spirito di abnegazione.
Per questo AMSI (Associazione medici di origine straniera in Italia) che comprende commissioni specifiche per tutti i professionisti di origine straniera, compresi gli infermieri, che contano più di 38 infermieri di origine straniera in Italia, si schiera al fianco delle rivendicazioni della categoria Il 28 gennaio, chiedendo alle istituzioni maggiori attenzioni verso una categoria di professionisti sanitari che, assieme ai medici e professionisti della sanità, sta combattendo senza sosta fin dall'inizio della pandemia, per debellare il virus e salvare vite umane.
"Riteniamo cruciale superare il problema della carenza dell'organico infermieristico, proponendo un rimedio per sopperirvi, che consiste nello snellimento delle procedure di riconoscimento dei titoli di studio conseguiti dagli Infermieri all'estero, per consentirgli di esercitare la professione sanitaria in Italia tramite esibizione di copia semplice del titolo di studio acquisito e l’iscrizione all’albo del Paese di provenienza, anche per i paesi non comunitari, a prescindere dalla tipologia di permesso di soggiorno posseduto. Anche su questo aspetto abbiamo sollecitato le istituzioni a intervenire e, dopo aver trovato l’apertura importante dell’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, con la pubblicazione di una apposita delibera che va nella direzione tracciata, siamo speranzosi che anche gli emendamenti presentati al decreto Milleproroghe e al decreto Obbligo Vaccinale vengano accolti”, concludono il Presidente Aodi e l’Avv.Crasta.