(ASI) Una famiglia su 4 (25,3%) non dispone di un accesso Internet a banda larga in grado di supportare massicci flussi di dati e collegamenti audio video necessari alla DAD la didattica a distanza.

 È quanto emerge da una analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Istat in riferimento ai 6,9 milioni gli studenti che saranno costretti a seguire le lezioni in DAD con il nuovo lockdown italiano che scatta lunedì 15 marzo per contrastare la pandemia. Con l’emergenza Covid è esplosa la didattica a distanza che si scontra però con il divario digitale che – sottolinea Uecoop – colpisce di più le regioni del sud, dalla Sicilia alla Calabria, dalla Basilicata al Molise fino alla Puglia dove in media 1 casa su 3 non dispone di un collegamento on line in grado di supportare grandi flussi di dati spiega Uecoop su dati Istat.

Le regole di distanziamento e le precauzioni per limitare il diffondersi del contagio hanno comportato – sottolinea Uecoop - un ripensamento globale della scuola fra turni di ingresso, rimodulazione degli spazi e delle lezioni ma anche degli strumenti da utilizzare. La didattica on line nata dall’emergenza Covid – continua Uecoop – è destinata a prendere sempre più spazio nella scuola post pandemia a favore di quelle fasce di studenti che per problemi diversi, dalla disabilità fisica alla difficoltà dei trasporti, non possono seguire lezioni in presenza. Per questo – conclude Uecoop – è necessario aggiornare e potenziare al più presto la struttura digitale del Paese per garantire un migliore servizio a famiglie e imprese.

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