(ASI) “L’Assemblea nazionale ha due possibilità, quella di capire se ci sono candidature alla Segreteria che possono essere messe ai voti e chiudere quindi la vicenda dopo l’esito di quel voto, oppure avviare il percorso verso il congresso e, in quel caso, la presidente Valentina Cuppi rimarrebbe alla guida del PD, insieme ai gruppi dirigenti in carica.

Se si andasse nella direzione auspicata di eleggere una Segretaria o un Segretario, quella figura sarebbe in tutto e per tutto la Segretaria o il Segretario nazionale del Partito democratico, fino alla fine del mandato. Quindi, per fare chiarezza, non c’è alcuna figura di ‘reggente’ o ‘traghettatore’”. Lo ha detto Stefano Vaccari, dirigente del Partito democratico, intervenendo assieme a Marco Furfaro a Radio Immagina, la web radio del PD.

“Se l’Assemblea domenica non dovesse trovare una sintesi, possiamo cominciare a costruire un percorso verso il congresso che si terrà quando ci saranno le condizioni. Nel frattempo il partito è in campo, con la dirigenza e gli organi decisionali attualmente in carica”.

“Abbiamo la necessità di prendere sul serio i temi e le questioni che Nicola Zingaretti ha posto al centro della sua scelta dolorosa ma coraggiosa – ha proseguito Vaccari – perché sono ragioni che vengono da lontano, riguardano il modo di stare insieme con idee diverse, plurali e che richiamano le ragioni stesse della nascita del PD. Ragioni che purtroppo non hanno dato sempre i frutti sperati”.

“Quello che dobbiamo fare, aldilà dell’Assemblea, è provare a far sentire il partito del ‘noi’, raccogliere e portare avanti quella battaglia.

Piazza Grande, con le sue idee, proposte, energie, deve continuare a crederci, perché quelle ragioni sono ancora valide e hanno bisogno di teste e gambe su cui continuare a camminare.

Ricordo – ha concluso Marco Furfaro – che da quella marea di persone che ha dato fiducia al progetto di Nicola Zingaretti, arrivarono anche risultati concreti. Registrammo un +10% degli iscritti nel 2019 e un consenso mai visto sul 2xmille: dati concreti su quanta fiducia ritrovata da parte dell’elettorato verso il PD”.

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