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Stelvio Da Piaz (S.N.): "Italia - I sicari dell’economia europea"

(ASI) L’offensiva dei sicari dell’economia europea sta sferrando l’attacco decisivo utilizzando la potente arma del debito che, come da noi socialisti nazionali più volte denunciato, si sta rivelando una vera e propria arma di distruzione di massa, molto più forte ed efficace delle armi belliche conosciute.

 

Tiriamoci fuori dal triangolo che ha i suoi punti cardinali a Washington, Londra e Tel Aviv. Il governo greco ha finalmente mostrato il coraggio di rimettere la decisione finale al popolo.

Se il popolo deve fare sacrifici lacrime e sangue è giusto che sia il popolo a decidere del proprio avvenire prima ancora che gli usurai lo privino del lavoro, dei servizi pubblici essenziali, dell’assistenza sanitaria, di una scuola all’altezza dei tempi e delle nuove sfide, delle pensioni.

E’ giunto il momento della ribellione sociale prima di rimanere intrappolati nelle maglie del previsto stato di polizia elettronico gestito dal governo (ombra) mondiale.

E’ arrivata l’ora di prendere consapevolezza dei veri obiettivi e delle azioni dei sicari dell’economia europea e mondiale.

Dobbiamo chiederci perché nessuno dei più importanti mezzi di informazione non ritenga di indagare sulle mosse e sulle decisioni prese segretamente dal “Gruppo Bilderberg” e di altri gruppi simili. Si tratta di gruppi criminali che nulla hanno da invidiare alla criminalità mafiosa, formati dalle menti più rappresentative e perverse del mondo economico, politico, industriale, militare.

La Nato è lo strumento ideale per realizzare i loro piani di guerra permanente e le loro politiche di ricatto economico o nucleare a seconda delle circostanze.

I membri di questi gruppi gestiscono le Banche centrali, così si trovano nella possibilità di poter stabilire i tassi di interesse, i livelli di emissione della moneta, il costo del denaro, quello dell’oro, del petrolio e di tutte le materie necessarie al lavoro e alla produzione.

Manipolando l’emissione del denaro e gestendo la rete di affari mondiali, mettono al collo dei popoli e degli stati il cappio dell’usura, guidati solo dalla volontà luciferina di accaparrarsi denaro e potere.

Nei giorni 28 e 29 ottobre - da Sansepolcro - noi socialisti nazionali, abbiamo lanciato ufficialmente il sasso della rivolta sociale e del riscatto nazionale. Liberiamoci dai liberatori, il grido di battaglia; mandiamo a casa i camerieri dei banchieri, riprendiamoci l’iniziativa, scendiamo in strada tutti insieme, aldilà degli steccati ideologici, per reclamare un referendum abrogativo dei quei trattati capestro sottoscritti senza il consenso popolare, consapevoli che le manovre, le manovrine e le varie proposte dell’attuale classe politica di destra, di centro o di sinistra, servono soltanto a soddisfare le fameliche bramosie degli usurai internazionali, ma non certamente a farci uscire da una crisi economico-finanziaria e morale che è strutturale ed è sistemica.

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