(ASI) Mettere in mora lo Stato italiano per i mancati ristori dovuti alle chiusure imposte dai vati dpcm. Un'iniziativa promossa dall'associazione Partite Iva Insieme per Cambiare, un movimento spontaneo nato un anno fa su facebook che oggi raccoglie sui social oltre 450mila iscritti, che mercoledì 10 marzo, a partire dalle ore 10, sarà a Roma a Piazza del Popolo per il primo storico sciopero delle Partite Iva.

 

"È dovere dello Stato risarcire queste attività ingiustamente declassate a capro espiatorio rispetto ad altre categorie, come ad esempio i dipendenti pubblici o i politici stessi, i quali hanno continuato a ricevere il loro stipendio in maniera completa", spiega il vice presidente dell'associazione, Francesco Tribuzio.

Le contestazioni sollevate allo Stato italiano muovono dall'art.3 della Costituzione, il quale considera tutti i cittadini uguali davanti alla legge, l'art. 41, che garantisce il diritto alla libera impresa e gli articoli 22 e seguenti della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. In particolare, l'art. 2045 del Codice Civile recita: “Quando chi ha compiuto il fatto dannoso vi è stato costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona ed il pericolo non è stato da lui volontariamente causato né era altrimenti evitabile, al danneggiato è dovuta un'indennità la cui misura è rimessa all'equo apprezzamento del Giudice".

"Sul nostro sito le parti lese che vorranno aderire all'iniziativa potranno trovare, a titolo completamente gratuito, tutte le informazioni, la lettera e le indicazioni necessarie alla corretta compilazione della stessa. Se le richieste non saranno accolte e soddisfatte ci riserveremo di adire le vie legali, portando il Governo davanti al Tribunale di Roma ed eventualmente anche alla Corte Europea dei diritti dell'Uomo", conclude il vice presidente di Partite Iva Insieme per Cambiare.

Lo comunica in una nota l'Ufficio Stampa dell'Associazione Partite Iva Insieme per Cambiare.

 https://www.partiteivainsiemepercambiare.it/messa-in-mora-al-governo-per-la-salvaguardia-delle-partite-iva/

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

Continua a leggere