(ASI) Roma - «L'analisi di Livio Fenga, statistico dell'Istat, quantifica in 225.815 casi l'impatto del Covid-19 sull’apertura delle scuole lo scorso settembre in Italia.

Nel Governo si discute di ripresa delle lezioni in presenza preoccupandosi dell'effetto mediatico di una data rispetto a un'altra. Nessuno che pensi ai progetti e agli investimenti necessari per garantire la pulizia dell'aria (la Germania ha annunciato investimenti per 500 milioni di euro) onde evitare ulteriori chiusure. Il ministro Azzolina, con un post su Facebook e la solita faccia tosta, esprime entusiasmo per la quasi conclusione della consegna dei banchi (a dicembre!) e continua a ignorare quello che, insieme ai trasporti, è il problema principale: il ricambio dell'aria a scuola.

Questione su cui Azzolina ha dato il primo segno di vita solo ad agosto, in seguito a indicazioni verbalizzate dal Comitato tecnico scientifico, chiarendo "la necessità di assicurare l'aerazione". Ma i tecnici avvertono che la semplice apertura delle finestre - unica operazione prevista al momento - è insufficiente. E gli interventi necessari si sarebbero dovuti affrontare "qualche mese fa, prima dell'arrivo dell'inverno. Non è possibile realizzarli in poche settimane" ha spiegato Filippo Busato, presidente di Aicarr (Associazione italiana condizionamento dell'aria, riscaldamento e refrigerazione)». Lo dichiara il senatore Mario Pittoni, responsabile Scuola della Lega e vice presidente della commissione Cultura a palazzo Madama.

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