Mario Adinolfi:«Non vogliono che sia chiamato “sciopero”, ma in realtà di questo si tratta»

adinolfi7(ASI) Cism e Usmi, organismi di riferimento del mondo delle scuole cattoliche, oggi e domani sospenderanno de facto l’attività di didattica a distanza per protestare contro l’assenza di sostegno alle scuole paritarie nel Decreto Rilancio.

 

Mario Adinolfi, Presidente del Popolo della Famiglia, sottolinea un avvenimento unico nella storia delle scuole paritarie. Mai si era resa necessaria una protesta che segnalasse un’emergenza di tale gravità. Il rischio che una scuola su tre delle circa 12.000 scuole pubbliche paritarie chiuda è effettivo e il “silenzio” del governo che nulla ha stanziato per sostenerle dimostra un attacco alle scuole cattoliche, che sono la maggioranza delle scuole paritarie.

L’iniziativa denuncia una strategia ideologica ed autolesionista che comporterà a settembre, come conseguenza della già segnalata prevedibile chiusura di migliaia di istituti parificati, il collasso del sistema scolastico statale.

Il PdF si batte per la difesa dei valori, la libertà educativa e il primato dei genitori. Difende la crescita e l’educazione dei bambini e dei ragazzi, cuore pulsante di un’attività plurisecolare che le scuole cattoliche, in particolare, svolgono all’interno della società italiana generando frutti che non possono che essere giudicati più che buoni.

Il PdF pertanto appoggia ogni forma di protesta che le scuole paritarie riterranno opportuno mettere in atto, sia quelle proposte dalle associazioni promotrici che forme diverse, adeguate alla situazione dei singoli istituti.

Tre esempi: La Federazione italiana ex allievi di Don Bosco ha inviato ai Parlamentari della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica una richiesta formale di adozione di provvedimenti a favore delle famiglie con figli frequentanti la scuola pubblica paritaria chiedendo di approvare, in sede di conversione in legge dei decreti legge emanati dal governo causa emergenza epidemiologica da covid-19, quegli emendamenti che prevedono provvedimenti a favore degli allievi della scuola pubblica paritaria e delle loro famiglie, primo fra tutti quello che prevede la detraibilità delle spese sostenute.

Le scuole paritarie di Genova hanno coinvolto le famiglie, gli studenti delle superiori e tutti i docenti che operano nelle Scuole paritarie cattoliche invitandoli a inoltrare il 19 e il 20 la medesima mail ai ministri Conte e Azzolina e ad altri parlamentari da loro conosciuti.

Le paritarie di Novara hanno organizzato due giorni di didattica alternativa “Vogliamo fare scuola” per chiedere al governo il giusto riconoscimento economico secondo la legge 62/2000.

 

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