Coronavirus, ministro Costa: “Sono ottimista, Europa sarà unita. Dopo emergenza svolta green”

(ASI) Roma – “C’è un clima molto coeso, ieri c’è stato un Consiglio dei ministri lungo, terminato in serata. Il provvedimento è stato esaminato articolo per articolo e ogni ministro ha avuto modo di relazionare in base alla propria materia di competenza, rappresentando specifiche necessità. 

C’è un clima di dialogo e confronto positivo”, lo ha affermato il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ospite di Rainews 24.

“Siamo convinti del provvedimento emanato – ha aggiunto Costa - che non sarà certo l’ultimo e ci vede proiettati nella direzione di fare quello che è possibile fino in fondo”.

“Questo è il momento dell’unità non delle polemiche – ha aggiunto Costa - trovare la maggiore sintesi parlamentare è un bel segno nei confronti del popolo italiano, ma anche dell’Europa e del mondo intero”.

Interrogato sul processo di rientro alla normalità quando la crisi scatenata dal coronavirus sarà finita, il Ministro ha affermato: “Parlo sempre di una nuova normalità, riferendomi al settore ambientale, perché quella che avevamo prima non era un granché, basti pensare agli 80 mila morti ogni anno in Italia a causa della cattiva qualità dell’aria. Il Covid 19 è una tragedia, ma dovremo ripartire spingendo il sistema produttivo verso un paradigma diverso, investire molto nel green le risorse che abbiamo messo in campo, le cosiddette condizionalità che consentono lo sviluppo green, le sburocratizzazioni e le norme che seguiranno. Dobbiamo spingere in quella direzione, altrimenti rischiamo di riprodurre un sistema antico che non aiuterà a evitare emergenze ambientali”.
“Il sistema produttivo – ha aggiunto Costa – dovrà porre al centro dell’attenzione sicuramente la crescita economica ma anche la tutela della salute dell’ambiente. Tutti i grandi economisti hanno dimostrato che la crescita green genera anche posti di lavoro supplementari e capacità economiche diverse; facciamo dunque migliorare la qualità della vita rendendoci sempre più green, perché non è necessario inquinare i fiumi per fare profitto, perché possiamo pensare a una qualità dell’aria diversa con meno macchine in circolazione, sostituendole con veicoli elettriche e ibridi, piccole cose che possono fare la differenza e consentirci una qualità della vita migliore”.

Ad una domanda sul rinvio della Cop 26, il Ministro ha risposto: “La Cop è stata rinviata per ovvi motivi, dobbiamo assicurare la massima partecipazione mondiale; sono in contatto con i ministri dell’Ambiente di tutto il mondo per continuare a costruire un sistema basata su un nuovo paradigma. L’Italia è un facilitatore a livello mondiale: poco prima che si chiudessero le frontiere sono stato in India, un Paese che sta iniziando un percorso green e chiede all’Italia di essere aiutata. Noi non ci fermiamo, andiamo avanti come Ministero dell’Ambiente, lo abbiamo fatto negli ultimi giorni con i Cam, con il nuovo decreto end of waste sui Pfu…”.

Costa ha poi parlato della campagna ‘riciclo in casa’: “La raccolta differenziata è aumentata in percentuale in tutta Italia – ha affermato - questo significa che gli italiani sono attenti, che la raccolta da parte dei comuni è attenta e mi fa piacere dirlo. Ci sono state circolari esplicative dell’Istituto superiore di sanità, di Ispra e del Ministero dell’Ambiente, e abbiamo promosso la campagna ‘riciclo in casa’ anche per provare a sintonizzarci su un modo diverso di pensare all’usa e getta mettendo in atto il riuso, la rigenerazione”.

Il Ministro ha poi spiegato di aver lanciato anche la campagna e-learning rivolta a studenti e docenti, e che da settembre la formazione ambientale entrerà in tutte le scuole come materia obbligatoria, “siamo il primo Paese al mondo ed è un bell’orgoglio italiano”.

Infine, un nuovo appello all’unità: “A livello nazionale è il momento dell’unità – ha detto – e dall’Europa mi attendo la stessa cosa, la crisi sanitaria tocca la spina dorsale di tutti i Paesi, la carenza di affetti, il distanziamento sociale, tutto questo o ci porta a smembrarci come Unione europea, o a unirci. La dialettica c’è, ma la sintesi è la politica nel senso di polis, non una sintesi egoistica. Non a caso si chiama ‘Unione’ europea, ed io sono ottimista”.

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