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(ASI) “L’articolo 8 della manovra è dichiaratamente incostituzionale e rappresenta un palese attacco ai diritti dei lavoratori. E’ grave quindi che Marchionne lo esalti in questa maniera.

 Quando parla della ‘chiarezza bestiale dell’operazione fatta dal governo’, l’amministratore delegato della Fiat evidentemente non sa che tutti gli accordi interconfederali dal 2008 ad oggi e tutti i contratti nazionali firmati dal ministro Sacconi, da cui derivano quelli di Mirafiori e Pomigliano, non sono stati votati dai lavoratori”. È quanto afferma in una nota il responsabile lavoro e welfare dell’Italia dei Valori, Maurizio Zipponi, commentando le dichiarazioni di Sergio Marchionne al salone dell’auto di Francoforte. “Non si capisce poi a cosa servano e quali siano le fantomatiche certezze che il governo avrebbe fornito alla Fiat per la gestione degli stabilimenti. L’azienda, infatti, sta spostando negli Usa gli asset strategici di governo, progettazione e ricerca del gruppo Chrysler-Fiat e sta trasferendo in Polonia e Brasile la produzione ad alto valore aggiunto". "In Italia, invece, la Fiat ha confermato la chiusura di Termini Imerese e la dismissione della Irisbus di Avellino, ha disatteso gli accordi già presi a Mirafiori e ha prolungato la cassintegrazione in tutti gli stabilimenti”, conclude Zipponi

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