Primo rapporto sul Gioco Pubblico: Stoppani (FIPE), “No al proibizionismo, sì ad una migliore regolamentazione”

confgiocopubblico copy(ASI) “Il settore dei giochi vive certamente un momento di grande vitalità, grazie agli investimenti delle aziende che vi operano, ma anche a causa del contesto economico che spinge molte persone a tentare la fortuna.

E’ un settore, però, che avrebbe bisogno di certezza e continuità nelle norme che lo disciplinano e di un vero contrasto all’abusivismo e alla concorrenza sleale, che confgiocopubblico1deviano flussi verso il gioco illegale, che producono danno erariale, erosione di mercato per le imprese che operano nella legalità e favoriscono le ludopatie. Contemporaneamente, andrebbe promossa una maggiore responsabilità nel settore, promuovendo l’uso della tecnologia per combattere le patologie, disciplinare la pubblicità, accettando qualche limitazione utile a contrastare soprattutto il gioco compulsivo o minorile. In sintesi, no al proibizionismo, sì ad una migliore regolamentazione del comparto accompagnata da una migliorata responsabilità degli operatori, pubblici esercizi compresi.

Occorre quanto segue:

1) Rafforzare il tema del riordino della materia del gioco pubblico da affrontare a livello centrale, con una regolamentazione unitaria idonea a contemperare gli interessi di tutte le parti in causa, da una parte per contrastare le patologie e dall'altra per le migliaia di imprese che operano nel settore, salvaguardando investimenti, marginalità e posti di lavoro.

2) Sostituzione delle distanze fisiche con quelle giuridiche che tengano conto delle estreme differenze che ci sono tra i singoli giochi e che si proceda non tanto ad un taglio orizzontale e generalizzato della rete di raccolta quanto a una selezione dei punti vendita che possano garantire il massimo grado di affidabilità e professionalità per i giocatori che vi si approcciano.

3) Formazione del titolare e del personale operante nei locali in cui sono installati gli apparecchi per arginare la diffusione dei disturbi legati al gioco d’azzardo, in generale, con vincita in denaro. Questi locali devono essere presidiati da personale specificamente formato sulla materia del gioco.

4) Strumenti elettronici di riconoscimento dei giocatori, consentendo l'accesso agli apparecchi da intrattenimento esclusivamente mediante l'utilizzo della tessera sanitaria o altro documento di riconoscimento elettronico, al fine di meglio impedire l’accesso al gioco da parte dei soggetti minori di età.

5) Elenco Nazionale dei giocatori problematici presso il Ministero della Salute per la regolazione o l’esclusione dal gioco: sia su base volontaria, su istanza dei soggetti interessati che preventivamente decidano di non voler più accedere al gioco in futuro, che su base automatica, disposta d’ufficio per i soggetti che risultino attualmente in cura, o lo siano stati in passato, per disturbi legati al gioco d’azzardo patologico e per tutte le altre tipologie di dipendenze” - Così Lino Stoppani Presidente di Fipe-Confcommercio, Federazione Italiana Pubblici Esercizi nel corso del suo intervento alla presentazione, in Confcommercio, del Primo Rapporto sul Gioco Pubblico di Acadi (Associazione Concessionari di Giochi Pubblici), presieduta da Geronimo Cardia.

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