(ASI) Roma - "Le politiche della destra reazionaria, che hanno tentato di sperimentare in diverse parti del nostro paese operazioni di esclusione a danno delle persone di origine straniera, si devono arrendere e ripristinare il diritto alla casa e non solo."

Così in una nota il segretario nazionale Unione Inquilini Massimo Pasquini commenta il Decreto Interministeriale del 21 ottobre del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e degli Esteri:  "Solo per un esiguo numero di Paesi, dove è possibile ottenere la documentazione di possedimenti catastali, i cittadini stranieri dovranno presentare l'attestazione del valore del patrimonio immobiliare all'estero dichiarato a fini Isee. Questo libera finalmente chi nel nostro paese, seppur in condizioni economiche precarie, rischiava di perdere il riconoscimento del reddito di cittadinanza, della pensione ma anche l'accesso alle case popolari e alle mense. In Abruzzo, in Lombardia e in Veneto chiediamo ora di modificare le delibere e le leggi regionali che in assenza della documentazione a fine Isee escludevano dall'accesso alle mense scolastiche o alle case popolari. Riparte così la possibilità dei migranti di accedere al reddito di cittadinanza superando la sospensione attuale."

Segue elenco dei Paesi extra Unione  Europea i cui cittadini sono tenuti a produrre l’apposita certificazione di cui  all’articolo 2, comma 1-bis, del decreto-legge n. 4 del 2019, limitatamente all’attestazione del valore del patrimonio immobiliare posseduto all’estero dichiarato a fini ISEE: 

Regno del Bhutan, Repubblica di Corea, Repubblica di Figi, Giappone, Regione amministrativa speciale di Hong Kong della Repubblica popolare cinese, Islanda

Repubblica del Kosovo, Repubblica del Kirghizistan, Stato del Kuwait,  Malaysia

Nuova Zelanda, Qatar, Repubblica del Ruanda, Repubblica di San Marino, Santa Lucia, Repubblica di Singapore, Confederazione svizzera, Taiwan, Regno di Tonga."  Conclude la nota l'Unione degli Inquilini.

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