(ASI) Roma  - “Sono passati oltre nove anni da quando il mio concittadino Daniele Franceschi è morto in una prigione francese. Da allora mancano risposte chiare dalle autorità di Parigi”.

Lo dichiara in una nota il senatore viareggino del Movimento 5 Stelle, Gianluca Ferrara, dopo aver incontrato i familiari di Franceschini e aver quindi presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro degli Esteri Luigi Di Maio per chiedere la riapertura dell’inchiesta. “Secondo la versione sinora fornita, Daniele è deceduto per arresto cardiaco, ma le circostanze del decesso sono tuttora oscure, nonostante un processo giunto al secondo grado di giudizio. In particolare - sottolinea il senatore Ferrara - a destare particolare orrore è stata la circostanza nella quale il corpo del viareggino fu consegnato alla famiglia, dopo 55 giorni, in avanzato stato di decomposizione e senza gli organi interni della vittima, rendendo impossibile eseguire l’autopsia in Italia. Che fine hanno fatto gli organi? Una domanda - spiega il senatore - che rimane senza risposta e nel rapporto tra due Stati che fanno parte dell’Ue, è una situazione inaccettabile. Nel marzo del 2019, i familiari del defunto hanno ricevuto una lettera anonima in cui l'autore ipotizza che gli organi di Franceschi furono oggetto di un ‘macabro espianto’. Questo introduce nuovi elementi al caso che andrebbe riaperto. A distanza di molti anni - conclude Ferrara - è necessario chiudere questa vicenda, garantendo giustizia e risposte certe ai familiari della vittima”.

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