(ASI) "La maggioranza si è rivelata oggi autosufficiente nel passaggio finale sulla riforma costituzionale con 325 voti. Questo le impone di essere conseguente negli impegni presi.
 
Essi per un verso spingono, finché entrambe le Camere daranno la fiducia, a superare le differenze irragionevoli a partire dalla diversità dell'elettorato attivo, ammettendo al voto al Senato anche i diciotto-venticinquenni ed eliminando la base elettiva regionale del Senato: due elementi che in varie elezioni hanno contribuito a dar vita maggioranze diverse tra Camera e Senato (1994, 1196 e 2006).
 
Per altro verso gli impegni comuni ad aprire la porta a differenze utili a prevenire i conflitti tra Stato e autonomie, come la presenza dei Presidenti di Regione nel voto sulle leggi ad autonomia differenziata.
 
Se poi, cammin facendo nell’orizzonte della legislatura, si fosse in grado anche di andar oltre, riprendendo l'idea di una differenziazione radicale tra le Camere, riservano a Montecitorio il rapporto fiduciario e a Palazzo Madama il raccordo con le autonomie, quello di oggi sarebbe da salutare come un passo parziale ma decisamente importante per un sistema più razionale ed efficiente.".  Così in una nota a Stefano Ceccanti, Capogruppo Pd.
 

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