(ASI) Roma - “La sentenza della Corte Costituzionale sul suicidio assistito spalanca le porte al Far West. Al Parlamento dice che deve intervenire con una legge, ma nel frattempo lo scavalca di fatto anticipando quale debba esserne l’orientamento e assegnando al giudice di ogni singolo caso il potere di stabilire quando togliere la vita, o meno.                                                                                     Ricorda che la normativa su consenso informato e cure palliative deve essere rispettata, ma si guarda bene dal dire come, visto che la legge sulle cure palliative non è mai stata finanziata e non esistono reparti a ciò attrezzati. In altre parole, uno scaricabarile sul Servizio sanitario nazionale. In più, l’obiezione di coscienza, di cui la Consulta aveva parlato nell'ordinanza 207, è scomparsa completamente dai radar. Roba da pelle d’oca. Per noi la vita è e resta sacra e inviolabile, il suicidio di Stato un’aberrazione e una sconfitta della civiltà giuridica. Alla Camera è pronta da mesi una nostra proposta di legge, di cui sono primo firmatario, per tutelare le persone più deboli e in difficoltà dalla prospettiva eutanasica da parte di terzi”. Così il vice capogruppo della Lega alla Camera, Alessandro Pagano.
 

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