(ASI) Terni -  "Il nostro pensiero e la nostra solidarietà vanno agli operai delle acciaierie di Terni, che ieri hanno scioperato per quattro ore.

Uno sciopero che ha avuto luogo su tutti turni, per uno stabilimento che vive condizioni di disorganizzazione e insicurezza, con rischi di incidenti sul lavoro. Una mobilitazione che ha visto una massiccia partecipazione da parte degli operai.

Consideriamo la situazione di AST grave, poiché chi gestisce quell'azienda lo fa in maniera arrogante e unilaterale. Basti pensare che la cassa integrazione di cui si parla in questi giorni è stata richiesta senza un incontro con i sindacati, con una semplice telefonata. Il 16 Settembre era in programma un incontro per affrontare queste tematiche e si è trovata subito la scusa per posticiparlo.

Tuttavia, è bene chiarire che la nostra solidarietà non ha nulla in comune con quella espressa dalle istituzioni regionali: una solidarietà di facciata a costo zero che non mette in campo alcuna iniziativa per evitare il ripetersi del problema. Il Partito Comunista, si impegna a lottare al fianco delle maestranze dentro le istituzioni (se entrerà a farne parte) e fuori di esse, affinché le multinazionali non abbiano più carta bianca per fare il bello e il cattivo tempo sostanzialmente incontrastate. Al centro della lotta deve esserci la conservazione dei posti di lavoro e non l'importo dell'elemosina che viene data in cambio del licenziamento. Come comunisti, lottiamo per spezzare la spirale di accordi al ribasso che servono soltanto a procrastinare la vertenza successiva: un circolo vizioso che ha progressivamente smantellato le due più grandi aziende umbre e desertificato il tessuto industriale della nostra regione. Sono questi i temi sui quali, dopo la mobilitazione di ieri, ci auguriamo continui a concentrarsi la protesta dei lavoratori di AST. Solo la lotta paga!". Lo dichiara in una nota il Partito Comunista dell'Umbria.

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