(ASI) Da gennaio a giugno 2019 la Germania ha proceduto al trasferimento, in molti casi forzato, di circa 1.200 migranti in Italia, i quali dopo essere sbarcati sulle nostre coste, da tempo avevano raggiunto come tappa finale la Germania.

In pratica la Merkel, dopo averli accettati, dietro pressioni popolari interne (l'inarrestabile avanzata del partito della Destra identitaria Alternative für Deutschland) ha cambiato idea e li ha rispediti in Italia con l'aereo. Molti dei quali legati e sedati, secondo metodi 'politicamente scorretti', tanto per usare un eufemismo.

In realtà il numero complessivo dei cosiddetti 'dublinanti' stanziati in Germana va ben oltre i 1.200. Cè chi parla di alcune centinaia di migliaia di unità. Almeno di gran parte di essi la Germania avrebbe voluto sbarazzarsi, se non avesse trovato la resistenza dei Ministri Salvini, Toninelli e Trenta. Ora l'aspetto allarmante è che i pentastellati Toninelli e Trenta non sono stati confermati nei ministeri delle Infrastrutture e Difesa, in omaggio alla discontinuità tanto insistentemente richiesta dal Partito Democratico: segno che la loro coerente linea contro l'emigrazione non autorizzata era sgradita ad Angela Merkel, Macron ed ai poteri forti a loro contigui, laici e religiosi. Il Partito Democratico guidato da ZingaRenzi, insieme a Liberi e Uguali, già impone all'alleato M5S la rapida e radicale modifica di quel Decreto Sicurezza, che gli stessi parlamentari pentastellati avevano approvato di concerto con la Lega. Un drastico cambio di rotta che presumibilmente i Cinque Stelle avranno difficoltà a 'digerire'. Anche perché la maggioranza degli italiani, secondo sondaggi, restano contrari all'immigrazione senza controllo, e la guardano come un'invasione.

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