(ASI) L'inserimento di Huawei Italia e del suo laboratorio di ricerca milanese nella black list del Dipartimento del Commercio statunitense, così come descritto da formiche.net, è un chiaro segnale che l’Italia deve valutare attentamente per la propria sicurezza.
 FdI, prima fra le forze politiche, denunciò la reticenza di Huawei Italia: durante l’audizione dei vertici aziendali in commissione Trasporti, chiedemmo di specificare gli ambiti d’applicazione della legge cinese sull’intelligence, che impone alle compagnie cinesi di condividere le informazioni con le autorità militari e politici.
 Abbiamo ricevuto risposte elusive e omissive, sia su questo dossier che sulle richieste di chiarezza sulla catena di comando fra Huawei e il suo ramo italiano.
 Ci chiediamo chi custodisca i dati, dato che Huawei Italia ha dichiarato di non occuparsene. 
Invitiamo l'azienda a spiegare questi aspetti, garantendo i consumatori e i cittadini nei loro diritti. Troviamo, a fronte della mancata conversione in legge del dl sul golden power, urgente e necessario un rafforzamento della legislazione in merito per garantire la nostra sicurezza nazionale.”


 
È quanto dichiara in una nota il deputato capogruppo di FDI in commissione Cultura, componente della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, componente dell'Intergruppo Innovazione e responsabile Innovazione del partito, Federico Mollicone.

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