(ASI) "La Commissione Affari Costituzionali ha approvato il testo base che consente a tutti i cittadini maggiorenni di partecipare all’elezione del Senato, testo di cui sono relatore insieme alla collega Corneli del M5S.
La partecipazione dei cittadini di età compresa tra i diciotto e i venticinque anni si basa su due ordini di motivazioni.
In primo luogo nella coscienza collettiva è diventata sempre meno giustificabile quella che è stata sempre più avvertita come una discriminazione, in origine limitata solo a quattro classi di età e che dal 1976, in seguito all’abbassamento della maggiore età da ventuno a diciotto anni, sono diventate sette.
In secondo luogo, di fronte a una rilevante mobilità elettorale e di fronte a due Camere che mantengono entrambe un rapporto fiduciario col Governo, appare anche gravemente disfunzionale che gli elettorati siano sensibilmente diversi. In vari casi sin dal 1994, anche a fronte di formule elettorali simili, ciò ha comportato serie difficoltà nella formazione e nella vita dei Governi.
Nei prossimi giorni il confronto si sposterà anche sull’elettorato passivo che, di fronte a questo mutamento, dovrà anch’esso essere ragionevolmente ridoto.". Lo dichiara in una nota Stefano Ceccanti, dupetato del PD.
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