(ASI) Roma - "La Rai è pubblica, i cittadini pagano un canone e si meritano politiche adeguate. Che alcuni programmi facciano più ascolti di altri grazie alle capacità di chi conduce è un dato di fatto come lo è che i costi delle società esterne, come quella di Fazio, devono essere ridimensionati secondo criteri ben precisi.
Il caso di Bruno Vespa è ancora diverso: il contratto nazionale dei giornalisti prevede dei tetti massimi, essere pagati come un artista quando si svolge un lavoro diverso non è eticamente corretto. Il cambiamento passa anche da questo: la riduzione dei costi inutili. La Rai non deve essere un bancomat per qualcuno, strapagato, e una spada di Damocle per altri che invece lavorano a testa bassa". Così, in una nota, il senatore Gianluigi Paragone, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Vigilanza Rai.
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