(ASI) "Uncem prende atto con rammarico che il blocco dei veicoli euro 5 - da domani a Torino e in altri undici centri della prima cintura - aumenta le distanze tra città e aree rurali. La montagna è sempre più distante da Torino. Accedere al capoluogo, per chi lavora e per chi va scuola diventa difficilissimo.

Quasi impossibile. Mancano parcheggi di interscambio gratuiti (non solo a Torino, ma anche alle porte degli altri Comuni. Mancano reti di trasporto efficaci per il collegamento con le aree montane. Basti pensare ai disagi continuamente registrati, da mesi, sulla ferrovia canavesana oppure alla chiusura della ferrovia Pinerolo-Torre Pellice. All'aumento di inquinanti nell'aria si reagisce ancora una volta senza un piano efficace strutturale, che ad esempio veda coinvolti i condomini nel sostituire vecchi impianti di riscaldamento.

Uncem è perplessa e preoccupata. Perché da domani, chi da Pont Canavese o da Pomaretto o da Andrate o da altri 295 Comuni della provincia deve raggiungere Torino e ha un'auto immatricolata sei o otto anni fa, deve rimanere a casa. O sfidare il blocco e sperare di non essere sanzionato per poter raggiungere il posto di lavoro, il negozio, la scuola o l'università. Così, non cresce certo la coesione tra sistemi territoriali del Piemonte. E probabilmente non scenderanno neanche i livelli di pm10 o di altri inquinanti che nel bacino padano vanno abbattuti con azioni durature nel tempo, strutturali, meno polarizzanti tra territori diversi. Città e valli alpine diventano più lontani. Lo dichiara in una nota UNCEM - Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani.

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