(ASI) Roma - "Se produrre e spacciare droga non è abbastanza grave per finire in galera - e restarci almeno per un po' di tempo -, ma anzi una furbata per mantenere lo status di rifugiato ottenendo per di più le spese legali a carico dello Stato, e dunque dei cittadini, c'è qualcosa che non va.

Chiederò delucidazioni al Ministro della Giustizia con un'apposita interrogazione su quanto avvenuto con la sentenza del Tar della Toscana, che di fatto reintegra un delinquente nel circuito dell'assistenza a San Giuliano Terme (Pi). Non si può essere profughi e, al tempo stesso, anche spacciatori di droga. Nessuno intende sostituirsi alla magistratura, ma se è vero che la giustizia è amministrata in nome del popolo, il popolo ha anche il diritto di capire, oltre che di sapere, come sia stato possibile giudicare 'deboli' le motivazioni dell'arresto e dell'espulsione di uno straniero, approdato e accolto in Italia come richiedente protezione internazionale, beccato a produrre e spacciare stupefacenti". Così la deputata pisana della Lega, Donatella Legnaioli.

 

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