(ASI) "Siamo alle solite. Si dipingono come i rappresentanti del popolo, ma sono contro il popolo, perchè lo vogliono ignorante e disinformato. Adesso Di Maio e compagnia bella sono intenti a mettere il bavaglio alla stampa libera.

Sono arrivati a dimezzare i fondi destinati a Radio Radicale, non era mai successo prima. E poi prospettano tagli ad Avvenire o il Manifesto e a tante altre piccole realtà di giornalismo che garantiscono ogni giorno pluralismo e libera informazione. Ma a loro evidentemente non piace la pluralità di voci. Anzi, ne sono disturbati. Perchè spesso questi giornali svelano la loro becera propaganda riportando fatti e numeri inoppugnabili. E colpisce che a muovere questo attacco alla democrazia, (perchè se attacchi la stampa atttacchi la democrazia tutta) sia proprio il ministro del lavoro. Togliere i fondo significa riduzioni drastiche di personale. Significa licenziamenti. Significa disoccupazione. Abbiamo il ministro del lavoro che lavora per la disoccupazione. Davvero un unicum.
Complimenti Luigi Di Maio!" Così Matteo Richetti commenta su Fb i tagli all'editoria decisi dal Governo

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

Continua a leggere