(ASI) Prosegue da settimane il filo diretto tra Articolo 26, in collaborazione con altre sigle dell’associazionismo familiare, e il MIUR: in particolare il confronto verte sul tema della libertà di scelta educativa dei genitori e, in particolare, su quei progetti scolastici che trattando temi sensibili legati alle scelte educative delle famiglie non possono essere intesi come obbligatori.


“Da 4 anni portiamo avanti una battaglia di partecipazione civica, – afferma Carlo Stacchiola, presidente di Articolo 26 – abbiamo manifestato con centinaia di genitori davanti al MIUR, per ottenere il riconoscimento di una procedura da applicare in tutte le scuole che permetta alle famiglie di essere sempre informate preventivamente sui contenuti di tali progetti e poter esprimere o meno il proprio consenso alla partecipazione dei figli, usufruendo anche di attività alternative. Sembrerebbe un diritto scontato, ma molto spesso non viene rispettato”.
“In questi anni purtroppo - continua Stacchiola - abbiamo registrato numerosi casi in cui le scuole hanno deciso arbitrariamente progetti, pur condivisibilissimi nei fini, ma poco rispettosi delle sensibilità di alunni e famiglie”. Simili episodi alimentano scontri e diffidenza che non giovano ai nostri ragazzi e rischiano di minare ulteriormente l’alleanza tra famiglie e scuola.
Dopo parziali riconoscimenti di tale diritto nelle passate legislature, il recente incontro con il Ministro Bussetti ci ha fatto ben sperare e confidiamo in una maggiore attenzione alle istanze dei genitori che possa presto tradursi in un provvedimento condiviso da tutte le forze politiche, dell’associazionismo e della scuola”.

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