(ASI) Su richiesta dei difensori del partito Fratelli d’Italia, Avvocati Federico Tedeschini ed Elisabetta Rampelli, il Consiglio di Stato ha sollevato innanzi alla Corte Costituzionale la questione di legittimità costituzionale delle norme per l’elezione dei deputati europei che consente solo alle liste che abbiano conseguito sul piano nazionale almeno il 4 per cento dei voti validi espressi, di partecipare al riparto dei seggi.

 

 "Decisione sia profondamente ingiusta; il Parlamento europeo non è chiamato a esprimere la fiducia a un governo e quindi non c'è il dogma del principio della governabilità"
 
(ASI) Su richiesta dei difensori del partito Fratelli d’Italia, Avvocati Federico Tedeschini ed Elisabetta Rampelli, il Consiglio di Stato ha sollevato innanzi alla Corte Costituzionale la questione di legittimità costituzionale delle norme per l’elezione dei deputati europei che consente solo alle liste che abbiano conseguito sul piano nazionale almeno il 4 per cento dei voti validi espressi, di partecipare al riparto dei seggi. Il giudice rimettente aveva ritenuto che la previsione della soglia di sbarramento si ponesse come limitazione al fondamento democratico delle istituzioni rappresentative espresso dall’articolo 1 della Costituzione, determinando un regolamento irragionevole dei diversi interessi e la sostanziale esclusione dalla rappresentanza politica per ampie fasce dell’elettorato, in violazione degli articoli 3 e 48 della Costituzione. 
La Corte Costituzionale ha giudicato non fondate le questioni di costituzionalità e ha ritenuto che la previsione di questa limitazione "non è manifestamente irragionevole e rientra pertanto nella discrezionalità del legislatore".

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