(ASI) La conferenza, che ha avuto luogo mercoledì 12 settembre a Malmö in Svezia, ha fornito a Sua Santità il Dalai Lama, massima autorità spirituale del Buddismo, lo spunto per affrontare, in generale, il tema dell'immigrazione e, in particolare, la crisi europea dei rifugiati.

"Li si accolga, li si aiuti, li si educhi, ma poi devono fare ritorno ai Paesi di origine." Ma "l'Europa appartiene agli europei" (fonte: http://www.ilgiornale.it/news/mondo/dalai-lama-sullimmigrazione-leuropa-appartiene-agli-europei-1576710.html?mobile_detect=false)

Al netto delle facili interpretazioni e critiche più o meno faziose, le pacate, ma ferme parole di Tenzin Gyatso (“Oceano di Saggezza”) evidenziano la necessità di un piano generale di sostegno e sviluppo di aree geografiche (soprattutto sub-sahariane), da dove proviene la gran massa dei migranti. Già nel 2016 in un'intervista a un quotidiano tedesco, osservava come l'Unione Europea avesse accettato migranti in numero superiore alle sue possibilità.

La posizione del Dalai Lama dunque resta la medesima nel tempo. Anche a costo di provocare attacchi di bile ai “buonisti” di ogni latitudine.

"Secondo voi adesso accuseranno di 'razzismo' anche il Dalai Lama?".  Lo scrive nel suo profilo facebook Matteo Salvini. 

 

 

 

 

* Vd.

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