(ASI) Roma - “Le condizioni ottenute da questo Governo vanno a modificare quelle precedenti migliorandole. Legare l’aumento di produzione di acciaio alla dimostrazione preventiva di non peggiorare il livello di emissioni significa obbligare ArcelorMittal a rispettare leggi nazionali ed europee.

E questo è un paletto importante frutto di una lunga trattativa che ha avuto sempre al centro i cittadini, la loro salute e l’ambiente.

Ad affermarlo è la senatrice M5S e presidente della commissione ambiente, Vilma Moronese.

“Ricordiamo che quello firmato era un accordo già in essere, e l'abbiamo rimodulato. La valutazione sul tavolo è stata anche di valore giuridico. Avremmo potuto impugnare il contratto per illegittimità ma sarebbe stato un gesto inutile e ingenuo. Mittal avrebbe fatto ricorso al Tar, vincendolo a mani basse, con la conseguenza che dal 15 settembre avrebbe cominciato a produrre con le condizioni precedenti, nettamente peggiori e al di fuori di ogni controllo. Anticipare la chiusura dei parchi minerali a carbone alla fine dell’ultimo trimestre 2019, raggiungere il -15% di anidride carbonica, - 30% polveri e - 50% diossina, significa che finalmente il Governo ha fatto la sua parte nella trattativa. Sempre nell’interesse dei cittadini e del territorio - conclude la Moronese - va sottolineato che nel caso in cui i termini di accordo non fossero rispettati sono state previste delle penali, aumentando così il potere di controllo del Ministero dell’Ambiente”.

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