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(ASI) “Per l’IdV gli obiettivi europei di riduzione del debito e del deficit pubblico sono compatibili con una tenuta sociale del Paese a condizione che la manovra tolga alla speculazione finanziaria e ai grandi patrimoni individuali, per dare risorse alle piccole e medie imprese, a quanti assumono a tempo indeterminato e ai redditi minimi di pensionati e dei precari”. Lo afferma in una nota il responsabile lavoro e welfare dell’IdV, Maurizio Zipponi, che aggiunge:

 “Il governo intende reperire 45 miliardi in tre anni, con tagli orizzontali, penalizzando ancora una volta la sanità, la scuola e le pensioni. Questo genererà gravissime tensioni sociali e un blocco della crescita economica di cui, invece, l’Italia ha estremo bisogno. Nell’ultimo intervento alla Camera, il presidente IdV, Di Pietro, ha sfidato il governo a portare in Parlamento le proposte sulla tassazione delle rendite finanziarie e delle stock option, sul taglio dei costi alla politica, cominciando dall’abolizione delle province e dalla riduzione delle auto blu da 90 mila a 900. Ma soprattutto proposte tese a stabilizzare i precari della ricerca, delle università e della scuola, dando un segnale di ripresa proprio attraverso l’investimento sulle nuove generazioni. E’ molto probabile che il governo rifiuti la sfida coma ha fatto sinora, perché altrimenti dovrebbe smentire tre anni di politiche economica e sociale che hanno generato il disastro sociale in cui ci troviamo. Con migliaia di lavoratori in cassaintegrazione, con quattro milioni di giovani precari e un numero di fallimenti d’impresa da record. In quel caso l’Idv darà battaglia dentro e fuori il Parlamento, portando sempre un sua proposta alternativa, perché si sta preparando una fase molto difficile per il Paese”.

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