Le famiglie in povertà assoluta aumentano ancora: il reddito di cittadinanza è doveroso. I progetti sponda con fondi europei devono diventare il passato

(ASI) ROMA – “Questo è il mio intervento di stamattina alla presentazione delle anticipazioni del Rapporto SVIMEZ 2018 sull’economia e la società del Mezzogiorno. Purtroppo, ancora una volta, quelli illustrati sono stati numeri mortificanti che confermano che la politica economica portata avanti per il Sud dai precedenti governi è stata inefficace: incapacità e disattenzione hanno aumentato la frattura tra Nord e Sud. Un dato su tutti mi ha colpito: le famiglie in povertà assoluta nel 2016 erano 600 mila, nel 2018 sono diventate 845 mila. Si tratta di cifre spaventose e, soprattutto, ricordiamoci sempre che dietro a quei numeri ci sono persone in carne e ossa. Ricordiamolo soprattutto a tutti quelli che a pancia piena e seduti comodamente in qualche salotto tv criticano e attaccano il reddito di cittadinanza. Di fronte a una situazione di allarme economico e sociale come quella attuale il reddito è una misura sacrosanta e doverosa, il resto sono chiacchiere”.
Così il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, in un post pubblicato su Facebook commenta il rapporto Svimez al quale ha partecipato questa mattina.
“Il Rapporto Svimez, inoltre, certifica ancora una volta che, rispetto all’uso dei fondi europei, c’è stata troppa trascuratezza. Contrariamente a quanto avvenuto in precedenza, non utilizzerò il mio mandato di ministro per restare dietro a una scrivania: andrò personalmente a controllare come e quanto quei fondi europei vengono utilizzati attraverso un costante controllo sui territori. Infine, proprio rispetto a queste risorse, una cosa deve essere chiara: se per quest’anno l’obiettivo è quello di correre per cercare di utilizzare entro la fine del 2018 il maggior numero di fondi che devono essere inderogabilmente impegnati entro questa scadenza, a partire dal prossimo anno dei cosiddetti progetti sponda non voglio sentire parlare, perché si tratta di misure straordinarie e non, come avviene troppo spesso, dell’ordinarietà. I fondi a disposizione ci sono, il personale qualificato per utilizzarli anche: servono programmazione e volontà”.

 

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

Continua a leggere