(ASI) "Apprendiamo con soddisfazione La decisione del ministro Grillo  di proprorre un DDL che inasprisca le pene nei confronti di chi commette  atti violenti contro il personale sanitario. È un provvedimento tanto atteso su un argomento così delicato che si è riproposto con sempre maggior frequenza fino ad assumere caratteristiche di fenomeno sociale.  Vivendo in ospedale abbiamo seguito la sua crescita sotto svariate forme. Dalla immotivata inosservanza delle più semplici regole di un servizio pubblico,  fino alle forme di inspiegabili aggressioni per futili motivi; manifestazioni di rifiuto e insoddisfazione per il servizio sanitario  di cui fanno le spese gli operatori sanitari,  per i quali ci battiamo da anni denuciando dei  veri e propri atti di violenza nei confronti dei colleghi che operano, spesso in codizioni eroiche. I fatti di Reggio Calabria dimostrano come la nostra categoria sia veramente in trincea e vittima delle disfunsioni del SSN"
 
E' quanto dichiara in una nota Alessandro Garau, segretario generale del COAS Medici dirigenti.
 
"Difficile - aggiunge GARAU - contare le aggressioni di questo tipo, per la difficoltà di valutare la gravità dell'atto; attendiamo con ansia un atto che tenti di frenare questa evoluzione negativa favorita da un malinteso senso dei diritti in assenza di limiti. Non possiamo che plaudere all'iniziativa  del Ministro Grillo, in attesa che le parole si trasformino in fatti con l'approvazione del DDL  annunciato. Riteniamo che solo la trasformazione del medico in pubblico ufficiale potrà portare ad una ridefinizione del reato con giustificazione di una aggravante precisa.  Confermiamo la  assoluta necessità di intervenire in queste manifestazioni di sfiducia e di disprezzo nei confronti dei dipendenti del SSN, sia in forma repressiva ma anche in forme positive di sostegno all'autorevolezza e dignità degli operatori sanitari. Identificare il problema, studiare il  fenomeno e porsi  l'obiettivo preciso di ridurre il fenomeno "aggressioni in sanità", è  un atto in difesa della democrazia e della  civiltà".
Conclude la nota Alessandro Garau, segretario generale del COAS Medici dirigenti.

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