Secondo il Consiglio di Sanità la cannabis light fa male e va proibita la vendita

(ASI) “Il Consiglio superiore della Sanità non esclude la pericolosità della cannabis light su categorie come anziani, donne incinte e persone con patologie”: il senatore Franco Zaffini, capogruppo di Fratelli d’Italia nella Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama, accoglie favorevolmente la stretta sulla cannabis light e la richiesta di bloccarne la vendita poiché potrebbe risultare “pericolosa per la salute”. “E’ stata definita ‘nociva’ - dice Zaffini -. Nonostante il basso Thc parliamo pur sempre di droga, che fa male, perciò è bene che venga ritirata dal mercato”. Prosegue il senatore: “In Umbria ci sono otto negozi che commercializzano marijuana con principio attivo tra lo 0,2 e lo 0,6 per cento. Lo Stato non può permettersi di lucrare sulla salute dei cittadini perché la vita va sempre tutelata. In via precauzionale, proprio perché sugli effetti della cannabis leggera c’è carenza di studi, il Consiglio superiore di Sanità suggerisce lo stop alla vendita che è stata legalizzata in Italia dal gennaio 2017. E’ una raccomandazione precauzionale - prosegue la nota - dal mio punto di vista assolutamente condivisibile perché, seppur bassa, nella cannabis light una percentuale di principio attivo c’è sempre e soprattutto negli adolescenti, come dimostrano ricerche di illustri tossicologi, il consumo potrebbe produrre effetti dannosi sul sistema nervoso centrale non ancora completamente sviluppato. E’ dimostrato, infatti, che l’utilizzo ripetuto di Thc in giovane età, durante le fasi dello sviluppo, produce la diminuzione della corteccia cerebrale col conseguente rischio di danni permanenti”. “Al di là delle considerazioni tecnico sanitarie - conclude la nota - va respinta fermamente la ‘cultura dello sballo’ che c’è dietro la commercializzazione di questo genere di prodotti che fin troppi danni hanno provocato sulle giovani generazioni”.

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