(ASI) - Il Consiglio di Stato si è pronunciato sulla discussa norma che ha introdotto l’obbligo di impiego di shopper compostabili e a pagamento per l’acquisto di alcune tipologie di prodotti, dichiarando che i cittadini potranno utilizzare a questo scopo anche sacchetti reperiti all’esterno dell’esercizio commerciale.

Saranno poi gli esercizi commerciali a dover verificare la conformità alla legge dei sacchetti utilizzati dal consumatore.

Nell’ambito del dibattito su una legge che ha sollevato numerose polemiche, abbiamo già evidenziato che il provvedimento, seppure condivisibile, rischia di allontanare i consumatori dall’obiettivo primario della sensibilizzazione verso la sostenibilità ambientale, imponendo appunto l’utilizzo dei sacchetti a pagamento. Proprio per questo accogliamo favorevolmente il pronunciamento del Consiglio, che rappresenta una possibile soluzione per alleggerire i costi che i cittadini sono chiamati a sostenere. Inoltre tale interpretazione potrà contribuire ad arginare i gravi fenomeni speculativi denunciati dai cittadini, soprattutto nelle farmacie: in questi mesi abbiamo ricevuto numerose segnalazioni di costi spropositati (dai 10 ai 16 centesimi a sacchetto) applicati in questi esercizi commerciali per l’utilizzo delle borse compostabili.

Ribadiamo ad ogni modo la necessità di un impegno a livello istituzionale per aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica in merito all’inquinamento da plastica monouso e in particolare all’impatto che le borse di plastica hanno sull'ambiente: tutto ciò, però, senza che a farne le spese siano i consumatori.

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