(ASI) - “I dati sul 2017 diffusi dall’Istat parlano di un anno drammatico sul fronte idrico, con un’emergenza che ha interessato, con percentuali diverse, i quattro principali bacini italiani, dal nord al sud, che hanno registrato un calo del 40 per cento di acque.

Le difficoltà dello scorso anno, con la capitale addirittura a rischio razionamento, potrebbero ripetersi nel 2018, con conseguenze devastanti per l’agricoltura, per il territorio, per la nostra economia. Ma per prevenire siccità, incendi e danni, chi nei palazzi di governo, Stato o regioni, ha mosso un dito? Il nulla di fatto in materia dagli esecutivi di centrosinistra é sconcertante, assordante, come se il problema non esistesse o non ci riguardasse. I nostri acquedotti continuano a perdere acqua da tutte le parti, risultando infrastrutture spesso superate, così come manca un adeguamento infrastrutturale, a partire dalle regioni del Mezzogiorno. La politica ha il dovere di programmare interventi di medio e lungo termine, di mettere a disposizione tutte le risorse necessarie, perché l’acqua sia a disposizione ogni giorno di tutti i cittadini. In tal senso la commissione Ambiente della Camera ha effettuato un’attenta indagine conoscitiva, che potrebbe rappresentare il punto di partenza per una politica virtuosa, che preveda anche un’ottimizzazione della raccolta delle acque piovane e la bonifica delle falde inquinate. Una risorsa vitale, quell’acqua che oggi si festeggia in tutto il pianeta, che dobbiamo imparare a gestire e a rispettare, e della quale troppo spesso dimentichiamo il valore”, lo dice l’onorevole Vincenza Labriola di Forza Italia.

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