(ASI) "Gira sui social e nelle chat un video di una manifestazione che si è svolta l’8 marzo al centro di Perugia davanti l’ingresso del duomo.

Questa manifestazione organizzata da non si sa da chi prende deliberatamente in giro, davanti ad un luogo sacro, la figura di Maria Santissima con una serie di invocazioni blasfeme. Se da una parte ognuno è libero di pensare e fare quello che vuole è altrettanto vero che il “rispetto” che viene spesso violentemente richiesto da certi ambienti deve essere innanzitutto civilmente dato cercando di non offendere migliaia di persone che, tramite questi atti deplorevoli, sono colpite nei sentimenti più intimi. Questa prepotenza e maleducazione sfocia anche in un reato secondo l’art. 403 del codice penale e punito con una ammenda da 1.000 a 5.000 euro. Il Popolo della Famiglia non può rimanere in silenzio davanti alla arroganza di chi si prende gioco della fede altrui e non rispetta la dignità delle persone né le leggi dello Stato. Siamo inoltre sconcertati che tante sedicenti femministe non insorgano davanti a questa bassezza di stile che mette in ridicolo il prezioso contributo delle donne riducendole alla esaltazione di una sola singola piccola “parte” anatomica. Vorremmo anche sapere se la manifestazione fosse stata autorizzata e da chi. Inoltre ci piacerebbe sapere anche chi ha concesso un luogo così sacro per questa penosa sconcezza". E' quanto dichiara in una nota il Popolo della Famiglia - Umbria.

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