(ASI) “Che l’Italia sia un territorio particolarmente esposto al pericolo di frane e alluvioni è un dato di fatto, ma alla propensione naturale del territorio si aggiunge anche l’azione dell’uomo che, con un’intensa urbanizzazione che il più delle volte non tiene conto delle aree fragili, incrementa le condizioni complessive di rischio.
Come se non bastasse i cambiamenti climatici degli ultimi anni che, secondo studi accurati andranno via via peggiorando, stanno provocando la frequenza e l’aumento delle precipitazioni ampliando le aree soggette ad alluvioni e frane. La Capitale non è esente da questa situazione, infatti non passa giorno che non si riscontrino nei diversi quartieri situazioni critiche tra allagamenti, voragini e cedimenti strutturali di palazzi, dove non è difficile che ci siano anche dei feriti o delle vittime. Se pensiamo che attenti sopralluoghi e studi da parte dei geologi potrebbero scongiurare molti di questi fatti ma che una carenza di organico di geologi attivi presso Roma Capitale non permette di far fronte a questa esigenza vitale, lascia senza parole. I rischi idrogeologici non sono uno scherzo, per questo motivo abbiamo presentato un’interrogazione per chiedere all’Amministrazione capitolina quali azioni intende intraprendere affinché si proceda all’assunzione di nuovi geologi per sopperire al pensionamento di due unità, posizioni che non possono rimanere assolutamente scoperte, e conoscere quindi con quali tempistiche si intende procedere allo scorrimento della vigente graduatoria definitiva e se è intenzione della Giunta attivare celermente un tavolo interdipartimentale dei geologi di Roma Capitale costituito da tecnici che si occupino di tali tematiche”. Lo dichiara  in una notaFrancesco Figliomeni, consigliere capitolino di Fratelli d’Italia.

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