(ASI) Milano - "Prendiamo atto che per la sinistra milanese chiedere che si chiudano le frontiere invece delle strade sarebbe un messaggio razzista, contro il quale servirebbe una mobilitazione generale delle forze sedicenti democratiche.                                                                               Per noi la mobilitazione serve contro chi, in nome del business dell'accoglienza, ha creato una situazione di insicurezza tale da dover mettere blocchi di cemento nei centri delle città".  "Dopo aver trasformato Milano in un centro di accoglienza a cielo aperto, con tutti i problemi di sicurezza e ordine pubblico che ne derivano, ora queste persone che ci accusano di razzismo - prosegue Cpi Milano - vorrebbero definitivamente trasformare la città in un gigantesco hub di ricollocazione di immigrati e clandestini. Intanto, le nostre periferie e i cittadini italiani sono sempre più abbandonati a loro stessi. Questo è razzismo contro il proprio popolo".
"Vogliamo tranquillizzare l'assessore Majorino: non ci saranno torce e forconi. Ma non si illuda che alimentare un clima di allarme contro di noi, inseguendo delle sciocchezze, ci faccia arretrare. Se lui e la giunta cercheranno davvero di trasformare la città in un hub per immigrati, noi saremo in campo per impedirlo. Con una mobilitazione che la sinistra non conosce più da tempo e che, questa sì, è davvero democratica e popolare: quella al fianco dei cittadini italiani, che non ne possono più di amministratori che vestono ii panni delle vittime politiche, mentre si comportano da carnefici sociali".  A dichiararlo è CasaPound Italia Milano in una nota.

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