In un articolo pubblicato su Realclearworld.com il Presidente di Competere ha sottolineato la necessità di rispondere alle crescenti sfide sanitarie che l’Europa si trova ad affrontare

(ASI) Roma  - "Da sempre l’OCSE si è dimostrata un’istituzione capace di operare nella maniera più appropriata per fornire informazioni scientifiche su tematiche differenti. Tuttavia le scelte compiute di recente dal suo Comitato Sanitario rischiano di mettere in pericolo i principi del libero mercato, basandosi su dati fuorvianti e dimostrando di non riconoscere l’importanza dell’innovazione per la società.

Queste le principali considerazioni espresse da Pietro Paganini nell’articolo dal titolo "L’OCSE dovrebbe smettere di impedire l’innovazione", pubblicato in questi giorni sul Realclearworld.com. Quello che il Presidente del think tank Competere teme maggiormente è che l’atteggiamento assunto da qualche tempo a questa parte del Comitato Sanitario dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico potrebbe pregiudicare "la capacità dell’industria farmaceutica e la ricerca finalizzata a individuare nuove cure per i pazienti e a lavorare su nuovi brevetti, limitando l’innovazione farmaceutica necessaria per rispondere alla crescenti sfide sanitarie nei paesi dell’OCSE".

Come fare, allora, per scongiurare questo pericolo? Ad oggi una strada sembrerebbe percorribile, stando alle ipotesi di Paganini: la Francia, le cui speranze per una piattaforma capace di lavorare alla regolamentazione internazionale dei prezzi farmaceutici sono andate disattese già da tempo, potrebbe coinvolgere il resto della comunità internazionale e incoraggiare l’OCSE affinché quest’ultima non finisca per essere un obiettivo dell’azione USA che punta a organizzazioni multilaterali, tra cui proprio l’OCSE. "Ciò - come scrive ancora Paganini - "affinché l'Ocse si riappropri del suo vero ruolo e sia organo di ausilio al mondo delle politiche internazionali". E' quanto dichiarato in una nota da Competere, Policies for Sustainable Development.

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