(ASI) Roma - “Se in sede di legge di Bilancio la Nota di aggiornamento del Def sulle politiche sanitarie non sarà pesantemente rivista, la nostra bocciatura sarà totale.  Il Governo infatti non sembra intenzionato a rivedere le misure di riduzione della spesa che, tradotto, significa: minori risorse per il pubblico impiego, le prestazioni sociali e la spesa sanitaria. Abbiamo bisogno di investimenti, ingenti e in tempi rapidi. Questi interventi del governo non fanno che confermare un lento ma progressivo definanziamento: di questo passo, nell’arco di pochi anni, il sistema sanitario universale sarà solo un ricordo”.

Così i deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Affari Sociali, che hanno presentato un parere alternativo alla Nota di aggiornamento del Def.

“La Nota infatti conferma che, nonostante il contesto favorevole, la spesa sanitaria sarà di 115 miliardi per il 2018, 116 per il 2019 e 118 nel 2020 e, parimenti, la sua incidenza sul PIL sarà decrescente e passerà dal 6,6 per cento del 2017 al 6, 4 nel 2020. In questo modo la spesa sanitaria scenderebbe al di sotto della soglia vitale fissata dall'Oms. Sarebbe pura ipocrisia sorprendersi di fronte al fatto che molto spesso la nostra sanità non è più in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini e che questi sono costretti a rivolgersi o al privato o a rinunciare alle cure - 12 milioni nel solo 2016 -. Attendiamo nei prossimi giorni di vedere se il ministro Padoan cambierà registro e desinerà maggiori rirorse al comparto salute. Sul Ministro Lorenzin invece non facciamo alcun affidamento: ha già dimostrato ampiamente di non avere né la volontà né la capacità di incidere su una materia che pure sarebbe di sua competenza”

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