(ASI) “In Italia, dal punto di vista della prevenzione, si fa ben poco. Siamo un Paese virtuoso per la repressione, per la prevenzione intesa come monitoraggio di monumenti e obiettivi sensibili.
Siamo in ritardo per le misure soft, come il monitoraggio nelle moschee, sul web, per evitare che le persone intraprendano percorsi radicali", lo ha dichiarato Lorenzo Vidino, della Commissione governativa estremismo jihadista, nel corso della registrazione della puntata speciale di Petrolio, condotta da Duilio Giammaria, dedicata ai fatti di Londra e Torino, in onda questa sera in seconda serata su RAI 1."Sui social infatti si identificano i primi segnali di radicalizzazione - prosegue Vidino - da qui arrivano i primi input, anche se poi bisogna capire quali sono i jihadisti da tastiera e quelli che invece sono pronti a passare alla mobilitazione. La radicalizzazione in Italia non è così diffusa, non esistendo ancora le seconde e le terze generazioni, quelle più radicalizzate all’estero. C’è al tempo stesso un ottimo lavoro dell’antiterrorismo, che mira ad estirpare i cattivi maestri”.

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