(ASI) Roma. “La gestione sconclusionata dell’emergenza migratoria da parte dell’Italia, con i nodi mai risolti dei centri di identificazione, del tutto insufficienti, e dei rimpatri, quasi inesistenti, rende la matassa quanto mai aggrovigliata e pericolosa, e mette in luce l’incapacità del nostro Paese di affrontare la questione con la necessaria determinazione.

Mentre l’Unione si professa solidale a parole, mentre l’Austria intensifica i controlli alle frontiere, l’Italia apre le proprie porte senza cautelarsi adeguatamente, mettendo per di più a repentaglio la sicurezza delle popolazioni. Ritengo che una fase tanto delicata, quale è quella attuale, debba essere affrontata con una regia europea, con l’obiettivo di rendere realmente efficienti le operazioni di riconoscimento ed effettivi i rimpatri, non lasciando in tal modo vagare lungo lo stivale migliaia di clandestini con il foglio di via in tasca, facili prede della malavita. Gli altri Paesi dell’Unione non accettano le quote e rendono invalicabili le proprie frontiere? Ci aiutino quanto meno nell’azione del rimpatrio dal suolo italiano, mettendo a disposizione propri mezzi e risorse. Chi non possiede i requisiti per richiedere asilo deve tornare a casa in tempi rapidi. La certezza del rimpatrio può essere un deterrente importante. A prendere la via di casa siano anche tutti coloro che hanno avuto problemi con la giustizia nei loro o nel nostro paese. L’Italia ha più volte dimostrato, e continuerà a dimostrare, di avere un grande cuore. Si precluda a chiunque la possibilità di approfittarsi di questo”, così l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo per il Gruppo Misto in commissione Lavoro alla Camera dei Deputati.

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