(ASI) La vicenda del licenziamento di 160 dipendenti di Trony in seguito al fallimento della controllante Edom sta assumendo una piega allo stesso tempo preoccupante e grottesca.
Alla legittima richiesta di un tavolo di concertazione al quale aderisse anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in cui poter individuare il percorso migliore di tutela dei lavoratori a garanzia dei livelli occupazionali, abbiamo scoperto dell’interesse del capogruppo della lista civica che porta il nome del governatore, che starebbe portando avanti una trattativa ‘privata’ con fantomatici sindacalisti, sembrerebbe addirittura prima dell’ufficiale dichiarazione di fallimento della Edom, lontano dai riflettori e con l’unanime consenso dei dipendenti. Una circostanza poi smentita da altri lavoratori, addirittura all’oscuro dell’istanza se non fino a quando gli atti non sono diventati di pubblico dominio. Ci chiediamo, a questo punto, chi e perché sta giocando con il futuro di 160 persone e delle loro famiglie, calpestando il legittimo percorso cui normalmente si aderisce in casi come questi, come per le vertenze Almaviva o Sky. Perché i lavoratori di Trony non possono essere tutelati nelle giuste sedi, ma si dovrebbero attenere a trattative celate o poco chiare? A nome di chi, con quali soggetti e quali risultati sono stati ottenuti fino ad oggi da questa mediazione? Non vorremmo che il silenzio fatto calare sulla vicenda, rispetto alla quale il presidente Zingaretti non ha proferito parola, serva solo a tenere a bada eventuali malumori in caso di fallimento della trattativa. Forse i lavoratori di Trony non valgono quelli di altre realtà di Roma e del Lazio, sia per numeri che per rilevanza mediatica, tanto da far optare Zingaretti per scaricare su un gregario questa vertenza, senza spendersi in prima persona? E ancora, presso la Regione Lazio è istituita la Direzione regionale del Lavoro, che tra le sue competenze ha quello di organizzare e coordinare ‘gli interventi connessi alle crisi aziendali, il reinserimento dei soggetti espulsi o a rischio di espulsione dal mondo del lavoro, la definizione di nuove soluzioni occupazionali’. Troveremmo sconveniente per i lavoratori se si fosse bypassato un tale strumento di tutela, e per accertarci che si siano attivate tali garanzie stiamo procedendo con un accesso formale agli atti. Vogliamo che per i lavoratori di Trony venga fatto tutto il possibile per garantire un sicuro percorso di tutela occupazionale". Lo dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia.

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